C.E.I.:2Re 18:27-3727 Il gran coppiere replicò: «Forse io sono stato inviato al tuo signore e a te dal mio signore per pronunziare tali parole e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i quali saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?». 28 Il gran coppiere allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico: «Udite la parola del gran re, del re d'Assiria: 29 Dice il re: Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 30 Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà messa nelle mani del re d'Assiria. 31 Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, 32 finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: Il Signore ci libererà! 33 Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? 34 Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? 35 Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?». | Nuova Riveduta:2Re 18:27-3727 Ma Rabsaché rispose loro: «Il mio signore mi ha forse mandato a dir queste parole al tuo signore e a te solamente? Non mi ha forse mandato a dirle a questi uomini che stanno sulle mura e che presto saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?» | Nuova Diodati:2Re 18:27-3727 Ma Rabshakeh rispose loro: «Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste cose al tuo signore e a te, e non piuttosto agli uomini seduti sulle mura, condannati a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?». 28 Rabshakeh allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico, dicendo: «Udite la parola del gran re, il re di Assiria! 29 Così dice il re: "Non v'inganni Ezechia, perché egli non potrà liberarvi dalle mie mani; 30 né v'induca Ezechia a confidare nell'Eterno, dicendo: Certamente l'Eterno ci libererà e questa città non sarà data nelle mani del re di Assiria". 31 Non date ascolto ad Ezechia, poiché così dice il re di Assiria: "Fate pace con me e arrendetevi a me, e ciascuno di voi mangerà i frutti della sua vigna e del suo fico e berrà l'acqua della sua cisterna, 32 finché io non venga per condurvi in un paese simile al vostro, paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne, paese di ulivi, di olio e di miele; e voi vivrete e non morirete". Non date dunque ascolto ad Ezechia che cerca d'ingannarvi, dicendo: "L'Eterno ci libererà.". 33 Ha qualcuno degli dèi delle genti liberato il proprio paese dalle mani del re di Assiria? 34 Dove sono gli dèi di Hamath e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Hena e d'Ivvah? Hanno essi forse liberato Samaria dalle mie mani? 35 Chi fra tutti gli dèi di quei paesi ha liberato il proprio paese dalle mie mani, perché l'Eterno possa liberare Gerusalemme dalle mie mani?». 36 Ma il popolo tacque e non gli rispose neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondetegli». 37 Allora Eliakim figlio di Hilkiah, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabshakeh. | Riveduta 2020:2Re 18:27-3727 Ma Rabsaché rispose loro: “Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste cose al tuo signore e a te? Non mi ha forse mandato a dirle a quegli uomini che stanno seduti sulle mura e che saranno quanto prima ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?”. 28 Allora Rabsaché, stando in piedi, gridò ad alta voce, e disse in lingua giudaica: “Udite la parola del grande re, del re d'Assiria! 29 Così parla il re: 'Non vi inganni Ezechia; poiché egli non potrà liberarvi dalle mie mani; 30 né vi induca Ezechia a confidare nell'Eterno, dicendo: L'Eterno ci libererà certamente, e questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria'. 31 Non date ascolto a Ezechia, perché così dice il re d'Assiria: 'Fate pace con me e arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà il frutto della sua vigna e del suo fico, e berrà l'acqua della sua cisterna, 32 finché io non venga e vi conduca in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne, paese di ulivi e di miele; e voi vivrete, non morirete'. Non date dunque ascolto a Ezechia, quando cerca di ingannarvi dicendo: 'L'Eterno ci libererà'. 33 Qualcuno degli dèi delle nazioni ha liberato il proprio paese dalle mani del re d'Assiria? 34 Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Ena e di Ivva? Hanno liberato Samaria dalla mia mano? 35 Fra tutti gli dèi di quei paesi, quali sono quelli che hanno liberato il loro paese dalla mia mano? L'Eterno potrebbe forse liberare Gerusalemme dalla mia mano?”. 36 Il popolo tacque, e non gli rispose nulla; poiché il re aveva dato questo ordine: “Non gli rispondete!”. 37 Allora Eliachim, figlio di Chilchia, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Ioa, figlio di Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabsaché. |
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